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Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 1.djvu/381

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374 DEGLI ANNALI

Vespasiano, che col senno e valore la felicemente cominciata opra coronassero, rendesi a Roma.

LIX. Cresciuto di nuovi stati l’impero, crebbe la romana erudizione, per la mirabile, ma nota alleanza di Marte e Minerva. M. Agrippa, di cui non ebbe forse Roma il miglior figlio, impreso avea di dar al pubblico un mappamondo; Divo Augusto perfezionato avea il Portico, da Ottavia cominciato sul disegno ed istruzion d’Agrippa, che quel mappamondo chiudea; magnifico spettacolo degno, di popolo trionfatore. Pur non anco scritto avea in geografia un Romano. Tal opera da M. Tullio Cicerone spesso tentata, sempre omessa, ne so se a’ privati più utile o al pubblico, eseguì si Pomponio Mela, che se da’ prischi autori per antichità di studi è vinto, vinceli tutti d’eleganza.

Fine del libro nono