Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 1.djvu/49

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42 DEGLI ANNALI

va senza sapere del mio esercito tanti misfatti. Voi avreste eletto un altro capitano a vendicare, se non la mia, la morte di Varo e delle tre legioni; che a Dio non piaccia, che i Belgi, quantunque offerentisi, abbiano vanto e splendore d’aver soccorso il nome romano, e fatto i popoli di Germania sottostare! La mente tua, o divino Augusto, accolta in cielo: l’immagine tua e la memoria di te, o padre Druso, insieme con questi soldati, ne’ quali già entra vergogna e gloria, lavino questa macchia, e facciano le civili ire sfogare in ispegnere i nimici! Voi, cui ora veggio altre facce, altri cuori, se volete, rendere al senato gli ambasciadori, all’imperadore l’ubbidienza, a me la moglie e ’l figliuolo, non toccate gl’infetti, separatevi dagli scandalosi. Questo vi terrà fermi nel pentimento, legati nella fede„.

XLIV. Con le mani alzate confessando troppo veri i suoi rimproveri, supplicavano che punisse i malvagi; perdonasse agli erranti; conducesseli contro ’l nemico; richiamasse la moglie; rendesse alle legioni il loro allievo; nè si desse per ostaggio a Galli. Rispose: „Che Agrippina si scusasse per lo vicino parto e per lo verno: tornerebbe il figliuolo„; il resto rimise in loro. Tutti rimutati scorrono, e i più scandalosi legano e tirano a Cetronio, della legion prima luogotenente, il quale gli giudicò e punì in tal guisa. Stavano le legioni con le spade ignude a udire: il tribuno mostrava il cattivo in un rialto: se que’ gridavano: Egli è reo, era pinto giù e smembrato1: e ’l soldato ne godeva, quasi con l’uccidere altrui

  1. Usano ancor oggi i Tedeschi far passare tra le picche i loro soldati degni di morte.