Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 2.djvu/233

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Cluvio assolto —- LXVI. Legioni vinte inferociscono. Quartadecimani e Lettavi in rissa. —’ LXVII. Onorato congedo a’pretoriani, legioni sparse. — LXVIII- Tumulto al Ticino sedato da nuovo tumulto: rischio di Virginio. — LXIX. Coorti di Baiavi in Germania rimandate : dimembrate le coorti e gli aiuti : il resto dell’ armata guasto da lusso. LXX. Vitellio in Cremona : visita avido il Bebriacese campo, insensibile a tanti concittadini insepolti. — LXXI. Imita le libidini di Nerone : i Consolati divide. —. LXXII, Un finto Scriboniano punito di croce. — LXXIII Orgoglio e tracotanza di Vitellio al sicurarsi dell’ Oriente. — LXXIV. Vespasiano prepara a guerra. — LXXVI. Esita : l’ assoda e sprona Mudano. —. LXXVIII. I responsi anco degl’ indovini: ara e rispetto del munte e Nume del Carmelo. - LXXIX. Vespasiano gridato Imperadore in Egitto e’n Soria. .—- LXXXI. Gli si danno Soemo , Antioco, Agrippa e Berenice regina. •—- LXXXII. Consiglio di guerra : Vespasiano occupa l’Egitto : Tito insiste sulla Giudea : Muciano a guerra : accoglie danaro, di guerra nerbo. LXXXV. Legioni di Mesia e Pannonia datesi a Vespasiano , traggono le truppe Dalmate. Faci di guerra Antonio Primo e Cornelio Fosco. .—- LXXXVII. Vitellio vie sempre pigro e scostumato, con pesante e lussuriosa truppa a Roma s’ accosta. — LXXXVIII. Dopo strage di soldati e plebe, entra in Boma come in città vinta. — XC. Magnifica aringa di sè stesso. —- XCI. Del divino e uman diritto ignaro, a certe popolari cose dà mano. —. XCII. Cecina e Valente alle cariche dell’ impero, — XCIII. Truppa oziosa e sfrenata a Roma: