Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 2.djvu/391

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Giulio e Augusto aver conosciuto i loro animi. Galba e l'esenzion sue, averli levati in superbia- e fatti nimici ora che il giogo è suave: pigiati, spogliati) sarebbero tutti amici ». Dopo questo feroce parlare, non lasciando Classico e Tutore lor trailigione, volta briglia inverso Novesio : i Galli si fermano in un piano lontano due miglia a svolgere e comperare gli animi de' Centurioni e soldati; perchè ( odi nuova sceleratezza) il r. mano esercito giurasse a' Baii)ari servitù, e desse per pegno i Legati morti o prigioni. Vocula ( benchè da molli consigliato a fuggire ) animosamente chiamò a parlamento , e disse:

LVflI. » Io non vi ho parlato mai sì sollecito del caso vostro e risoluto del mio ; perchè io odo volentieri che si cerca la morte mia, la quale in tali mali •aspetto, per porto a uscire d'affanni. Di voi mi vien vergogna e pietà J contro a cui non si ordina battaglia con armi nimiche, che è cosa ordiuaria e da soldati. Con le vostre mani spera Classico far guerra al popol romano e trasferire in Callia l'imperio e la milizia. O esempi antichi, se oggi fortuna e virtù ci abbandonano, ove sete voi? Quante volte hanno voluto le romane legioni anzi morire die lasciarsi spuntar del lor luogo! Quante i collegali nostri lasciato spiantare le lor città, c sè con le mogli e figliuoli ardere, solamente per mantener fede e fama ? Tollerano più che mai fame e assedio le legioni al Campo Vecchio: nè le muove terrore o promesse. Noi abbiamo armi, uomini e ben muniti alloggiamenti: vettovaglie per lunga guerra ; danari freschi del donativo di Vespasiano, o sia di Vitellio; basta, che viene dal romano Imperadore. Se voi vincitori di tante