Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 2.djvu/422

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esercitò la podestà reale, ma con animo servile, avendo presa per moglie Drusilla , nipote di Cleopatra e d’Antonio, di cui Felice veniva ad esserbisgenero e Claudio nipote.

X. Ebbero i Giudei pazienza sino a Gellio Floro procuratore. Sotto lui nacque guerra; e per sopirla, Cestio Gallo Legato in Soria fece varie battaglie e molte infelici. Venuta l’ ora sua , o per fastidio , mortosi, Vespasiano da Nerone mandatovi, con la fortuna, reputazione e gran ministri, in due state vinse e prese la campagna e tutte le città, eccetto Gerusalemme. Il terzo anno inteso alla guerra civile, lasciò stare i Giudei. Pacificata Italia, riprese i pensieri delle cose di fuori, non si potendo dar pace che i Giudei soli non gli avesser creduto ; e anche gli parve utile, per ogni caso, essendo principe nuovo, tener Tito all’ esercito.

XI. Accampatisi adunque sotto Gerusalemme, come dicemmo, presentò la battaglia : i Giudei si misero in ordinanza sotto le mura, per seguitar vittoria o avere ritirata. Affrontati da’ cavalli e fanti leggieri, dopo battaglia dubbia, cederono ; e fatte molte scaramucce ne’ seguenti giorni, sempre al disotto dinanzi alle porte, vi furon ripinti. I Romani deliberaron l’assalto, sdegnando averli per fame: e chiedevano i pericoli, chi per virtù, chi per ferocità o agonia di premj. A Tito stavano in su gli occhi Roma, la grandezza, i piaceri, tanto rattenutigliquanto si penava a pigliar la città, forte per lo sito, essendo in monte; e per le fortificazioni fattevi, bastevoli quando fusse in piano • avendovi due alti colli ripidissimi cinti di mura, con risalti da ferir di dentro per fianco gli scalatori ; e ne’ due ripidis