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Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 2.djvu/79

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LIBRO DECIMOQUINTO

SOMMARIO

I. Invade l’Armenia Vologese Re de’ Parti, da Corbulone cautamente, ma con forza ripresso. - VI. Cesennio Peto, viene Generale a parte per l’Armenia: da ignoranza e temerità la sbaglia: tardi lo soccorre Corbulone. — XVIII. Decretato in Roma trofèo de’ Parti, viva tuttor la guerra. — XIX. Legge di senato sulle finte adozioni. — XXIII. Poppea dà una figlia a Nerone: gran gioia, ma breve. Al quarto mese la bambina ha celesti onori. — XXIV. Legati dei Parti a Roma per ritener l’Armenia: partono scontenti: a Corbulone permettesi la guerra. Di nuovo l’Armenia invade; impauriti i Parti viensi a parlamento: si fissa la pace, e che Tiridate soggetti alla statua di Nerone il diadema, nè ’l ripigli che a di lui grado. — XXXII. L’Alpi marittime fatte latine. — XXXIII. Nerone pubblicamente canta a Napoli: Roma tutta una fogna per suo lusso e libidine. — XXXV. Torquato Silano astretto a morte. — XXXVIII. Roma in fiamme; a caso o per Nerone, non si sa: ei le rovine della patria impiega a farsi un palagio d’oro. — XLIV. I Cristiani calunniati d’incendiari, in tormenti spietati con ludibri. — XLVII. Prodigj. - XLVIII. Congiura di C. Pisone con-