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stoso premio; ma l’applicazione pratica è ancora lontana, perchè bisogna conseguire l’accordo di tutte le ferrovie europee, fra le quali avviene lo scambio del materiale, ed affrontare una ingentissima spesa.
I freni. — I freni sono necessari per moderare la velocità dei treni e per ottenerne l’arresto rapido; sono indispensabili quando si deve produrre la fermata del treno in presenza di un improvviso ostacolo.
Un treno pesante, per esempio, 250 tonnellate e marciante alla velocità di 70 chilometri l’ora su una via in piano percorrerebbe — se il macchinista si contentasse di togliere il vapore alla macchina senza serrare i freni — non meno di 9 chilometri prima di essere arrestato dalla propria resistenza.
Abbiam già detto che la locomotiva possiede in sè stessa un freno assai potente rappresentato dal controvapore, che si può adoperare sia per l’arresto immediato, quanto per moderare la velocità nelle discese. A parte questo mezzo che, come abbiamo visto, utilizza l’impiego dello stesso vapore mandato nei cilindri in senso inverso alla marcia che questi compiono per effetto della pendenza, tutti gli altri freni son basati sullo impiego di ceppi che vengono stretti contro le ruote, come nei veicoli ordinari.
I freni debbono agire progressivamente, perchè non si potrebbe, senza andare incontro a gravi inconvenienti, distruggere di colpo la forza viva di un treno. L’arresto istantaneo di un convoglio lanciato a 60 chilometri equivarrebbe pei viaggiatori alla caduta da un quarto piano! Nelle frenature rapide, infatti, si è sbattuti violentemente contro i sedili.
I ceppi dei freni, quale che sia il mezzo impiegato per la loro manovra, vanno, dunque, ad appoggiarsi gradualmente contro i cerchioni delle ruote; lo attrito che ne risulta è quello che si oppone al movimento del convoglio e ne provoca la fermata. Crescendo però l’attrito verrà un momento in cui la ruota non potrà più girare, ma si arresterà: orbene,