Pagina:Talbot - Metodo per eseguire sulla carta il fotogenico disegno, Milano, 1839.djvu/16

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preparata, dopo trascorso un giorno trovai che nissun effetto aveva avuto. Ero perciò quasi disposto ad abbandonare questo esperimento, allorchè mi occorse di osservare che non vi era ragione di supporre, che il comune nitrato d’argento fosse la più sensibile sostanza che esistesse all’azione dai chimici raggi, e sebbene ciò proverebbe eventualmente il fatto, in ogni modo non era da assumersi senza prove. Quindi cominciai un corso di esperimenti all’oggetto di assicurare l’influenza di varj modi di preparazione, e li trovai singolarmente differenti nei loro risultati. Considerai questa materia principalmente in un punto pratico di vista: poichè quanto alla teoria, confesso che non poteva comprendere la ragione perchè la carta preparata in una maniera sarebbe tanto più sensibile, che in un altra.

La conseguenza di questi esperimenti fu la scoperta di un modo di preparazione grandemente superiore nella sensibilità a quella che aveva originariamente impiegata, e col mezzo di questa tutti quegli effetti che aveva prima soltanto indicati come teoricamente possibili, si trovarono realizzabili.

Allorchè un foglio di questa carta, che io chiamerò sensitiva, e posta in una camera oscura, e l’ingrandita immagine di alcuni oggetti ivi gettata dal microscopio solare dopo il lasso di forse un quarto d’ora la pittura è compita. Non aveva per anco fatto uso della forza d’ingrandire dietro il conseguente indebolimento della luce. Naturalmente con una più sensibile carta maggior forza d’ingrandire sarebbe da desiderarsi.

Nell’osservare uno di questi dipinti che aveva