Pagina:Tanehiko - Uomini e paraventi, 1872.djvu/175

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Così dicendo si gettava bocconi, in preda ad infrenabile angoscia. Il giovane, posandole carezzevolmente la mano sopra una spalla, cercava di consolarla: «Purchè possiate subito riscattarvi, il tempo ci darà poi consiglio. Frattanto, grazie al buon cuore di mia madre, io son qua con una somma di cento riô. Ma giacchè m’è riescito d’entrar di nascosto in questa casa dove ho qualche debito, senza dire che io son qui, sarà meglio consegnare questo danaro ad Ofana, che lo tenga come deposito del prezzo già sborsato per avere in servitù la vostra persona. — Poveri noi!» esclamò ad un tratto, frugandosi e rifrugandosi da ogni parte. «Fra quei sassi che poc’anzi ho lanciato ai cani, m’è parso bene che uno avesse un peso insolito; ma chi po-