Pagina:Tanehiko - Uomini e paraventi, 1872.djvu/199

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172 uomini e paraventi.

Specchiarvisi amava dell’Orsa un stella,
   E un astro fu preso da luce sì bella.
Ma fredda, ma vasta l’eterea fiumana
   Tenea da quell’astro la stella lontana.
Allora al soccorso le gru fatte pronte,
   Disè, per gli amanti, formarono un ponte,
E l’astro e la stella, mercè dei pietosi
   Benefici augelli, divennero sposi.
Se il ponte che ha nome dal dolce susino
   Egual ci apprestava beato destino,
Io pur de’ miei giorni te l’astro direi,
   Io pur di tua vita la stella sarei.


«Questi,» diceva Sachicci, «sono i celebri versi di Ofaz Tocubeje; questo è il paravento, formato con le scene, dov’è rappresentata la fuga dei due amanti; e fino il luogo, dove noi ci troviamo, è il Ponte ai Susini. Rammento ora le parole che io dissi un giorno, burlandomi di quegli sciocchi che