Pagina:Tanehiko - Uomini e paraventi, 1872.djvu/201

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174 uomini e paraventi.

nascere, io sarei un’empia e un’ingrata se pensassi che voi, di nulla colpevole, solo perchè avete stretto vincoli d’amore con uno strano essere, qual io mi sono, doveste accompagnarmi per le buje vie dell’inferno.»

Il discorso di Comaz fu interrotto da nuovi canti del melodramma:

       Medita quanto sai,
Sospira a senno tuo dal cor profondo,
       Ma far tu non potrai
A tuo modo in un tempo e a mo’ del mondo.

«Veramente il costume del mondo,» osservò qui Sachicci, «da diverse morti volontarie si vede essere il fatto di rinunziare alla vita per mancanza di quel danaro che, a ragione, fu chiamato il grande omicida. Ora dunque, a recedere