Pagina:Tanehiko - Uomini e paraventi, 1872.djvu/96

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capitolo viii. 69


Fanajo prese la lettera, la spiegò lentamente, e lesse:

— Poche righe, e senza quelle espressioni di rispetto che dovrei usare. Fino ad oggi io vi ho tenuta nascosta la verità. Dandovi a credere che ogni giorno mi recava in compagnia di Cojosci a pregare nel tempio della Rotonda innanzi all’idolo di Cuanòn, io m’allontanava invece da casa per accattare quel po’ di danaro, che poi facevo passare per sovvenzioni provenienti dal mio paese. Questo, per quanto poco, era pure d’un qualche soccorso alla vostra indigenza, ma non bastava a conseguire il fine che io m’era proposta. E però prevedendo che, a continuare in cotesta incertezza di vita, voi sareste giunti allo squallore della miseria, non ho potuto reggere a tal pensiero,