Pagina:Tarchetti - Disjecta, 1879.djvu/118

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82 canti del cuore.

L’autunno fa cadere le foglie, le nebbie avvolgono queste campagne, eppure esse non erano così belle quando la primavera le rivestiva di fiori. L’amore soltanto vi ha lasciata una bellezza incantevole. Io allora non amava... Oh miseri coloro che non amano!

Di buon mattino io ti volli vedere, e tu ancora dormivi; dormivi accanto a colui al quale ti ha legata un destino inevitabile. Uomo dal cuore arido, non avvelenare il suo sonno. Essa mi ha forse sognato... Oh Iddio le risparmi dei sogni così funesti!

O donna che disperatamente amo, e per cui mi avea forse fatto nascere la sorte, non vorrai dunque nutrire un affetto per uno sventurato? Un affetto colpevole? Oh non chiamarlo con questo nome. Si amano tutti gli sventurati sopra la terra.

Volgeranno pochi giorni, ed io sarò forse allontanato da te eternamente. Dolci speranze, affezioni dilette della vita, di voi non mi sarà