Pagina:Tarchetti - Fosca, 1874.djvu/222

Da Wikisource.

amore nell'arte 221

l’infanzia, voi formate tutto il segreto de’ miei affetti, tutto il tesoro delle mie più care predilezioni. Oh potessi, dal sepolcro in cui giacete, evocarvi almeno un istante, per riabellire del vostro sorriso fugace questi miei giorni sconsolati e sofferenti!

Povero Lorenzo! E parmi di rivederlo là sotto quei pioppi, ove venivamo a riposarci dalle nostre passeggiate delle vacanze. Là il Po si allarga e forma alcuni seni incantevoli circondati da alberi secolari. Uscendo pieno ed unito dalle gole dei colli, si versa e si dilata nella pianura, ove le sue acque creano una vegetazione rigogliosa, e le rapide selvette dei salici, i cui fusti riuniti e raggruppati dai rovi e dai lentischi, coprono gli stessi sabbioni delle rive. Non un eco, non un grido sotto quei pioppi maestosi e giganti, le cui sommità riunite come un immenso padiglione ti nascondono spesso la vista del cielo. Nel meriggio dei giorni canicolari tu non v’intendi che il ronzìo delle ali delle libellule o delle mosche dorate, e solo nel mattino il lamento malinconico del cuculo ne risveglia gli echi più lontani e sonori. Allorchè quei lunghi fusti giganti, coperti dei loro ampi mantelli di licheni, emergono colla loro bianchezza dalle prime ombre della notte, sembrano acquistare forme o movenze di fantasmi; un mistero ineffabile di malinconia si diffonde per tutti quei luoghi; la natura vi siede mesta, quasi ritrosa, e vi crea nel silenzio i prodigi più meravigliosi della sua vegetazione. Vi sono infatti delle foglie grandi come ventagli, dei convolvoli ampii come le ninfee, dei livertizii che s’innalzano coi loro fusti tortuosi fino alle sommità più elevante degli alberi. E dove le sorgenti si dilatano in qualche seno e formano alcune bolle o alcuni canali, l’acqua si cinge tutto all’intorno come di una corona, e sono masse di piccoli fiori bianchi simile alle margherite dei prati; ma l’onda vi ha