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Pagina:Tarchetti - Racconti fantastici, 1869.djvu/125

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— Oh! Eccellenza... quanta degnazione... esclamò la vecchia, quasi spaventata dalla insolita famigliarità del barone, — le dirò...

Ma il barone l’interruppe dicendole: «Per carità, guardatemi bene, ditemi: sono ancora io? sono ancora il barone di B.?».

— Oh, signore!... diss’ella.

Egli non stette ad attendere altra risposta, e proseguì la sua strada, cacciandosi le mani nei capelli, e esclamando: «Io sono impazzito, io sono impazzito».

Gli avveniva spesso lungo la via di arrestarsi a contemplare oggetti o persone che non avevano mai destato in lui il minimo interesse, e vedeali sotto un aspetto affatto diverso di prima. Le belle contadine che stavano sarchiando nei campi coll’abito rimboccato fin sopra il ginocchio, non avevano più per lui alcuna attrattiva, e le parevano rozze, sciatte e sguaiate. Gettando a caso uno sguardo su’ suoi limieri che lo precedevano col muso basso e colla coda penzoloni, disse: «Tò! Visir che non aveva che due mesi adesso sembra averne otto suonati, e s’è cacciato anche lui nella compagnia dei cani scelti».

Mancavangli pochi passi per arrivare al castello quando incontrò alcuni de’ suoi domestici che passeggiavano ciarlando