Pagina:Tarchetti - Racconti fantastici, 1869.djvu/74

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Mio zio lo ricevette dalle mani di mio padre, e lo vidi tremare ed impallidire nell’osservarlo. Tagliatane la carta, ne trasse due vecchi volumi impolverati; e non v’ebbe gettato su gli occhi, che il suo volto si coperse di un pallore cadaverico, e disse, dissimulando un senso di dolore e di meraviglia più vivo; - È strano! E dopo un breve istante in cui nessuno di noi aveva osato parlare riprese: - è un manoscritto, sono due volumi di memorie che risalgono alle prime origini della nostra famiglia, e contengono alcune gloriose tradizioni della nostra casa. Io ho dato questi due volumi ad un giovine che, quantunque non appartenesse direttamente alla nostra famiglia, vi era congiunto per certi legami che non posso ora qui rivelare. Furono il pegno d’una promessa, cui non io, ma il tempo mi ha impedito di mantenere: sì, il tempo.... aggiunse tra di sè a bassa voce. — Io lo aveva conosciuto all’Università di ***, allorchè vi studiava teologia: egli fu ghigliottinato sulla piazza della Greve, e la sua famiglia fu distrutta dalla rivoluzione, saranno ora quarant’anni.... non uno gli sopravisse... È strano!...

E dopo un breve intervallo, osservando che verso la cucitura dei fogli si era accumulata una polvere rossastra leggeris-