Pagina:Tarchetti - Racconti umoristici, 1869.djvu/47

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terie ha delle tradizioni grandiose; spero che saprete farmi conoscere tutta la estensione del pericolo che io avrei corso se vi avessi insultato nel vostro paese.

— Voi siete un pazzo o un imbecille, disse l’altro che era tutto sangue di guascone, illividendo fin sulla punta del naso; venite qui dietro le mura, e ci taglieremo due dita di fegato.

— Sono a vostra disposizione, rispose Rosen. E si accommiatò da Lamperth che gli diceva all’orecchio: — abbiate giudizio, contenetevi da uomo onesto, lasciatevi ammazzare, pensate a vostra moglie, pensate che quell’uomo fu provocato da voi e che la fortuna non vi regalerà tutti i giorni di queste magnifiche occasioni.

— Non dubitate, disse Rosen, spero che mi vedrete tornare in lettiga. Rosen e lo sconosciuto giunsero in breve tempo dietro lo spaldo; alcuni avventori dell’albergo che avevano inteso quel battibecco li seguivano da lontano, e un amico del guascone portava le due sciabole sfoderate sotto il mantello.

— Avete i vostri padrini? chiese lo sconosciuto all’inglese.

— Non ne ho alcuno.

— Non importa, questi signori serviranno come testimonii ad entrambi. Già, non escluderemo i colpi di testa e di punta, e ci batteremo fino a che uno di noi non sia rimasto sul terreno.

— Siamo intesi, era la mia intenzione.