Pagina:Tartufari - Il miracolo, Roma, Romagna, 1909.djvu/167

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fare, e stabilì di far questo senza indugio rincasando immediatamente e ordinando a Madama Polifema di portargli le valigie, che apprestò la sera stessa con cura meticolosa.

L'urto violento che il cuore gli diede in petto nel trovare fra le sue robe un fazzolettino di monna Vanna, lo rese accorto che bisognava diffidare di sè, onde sbattè con rabbia le finestre per non vedere in cielo lo sfolgorìo di tante stelle che gli sembravano gli occhi ridenti di Vanna, quando essa lo guardava inebriata di voluttà; per non aspirare le timide fragranze dell'aria notturna, che gli rievocavano la frescura profumata di due braccia nivee come lo spumeggiare dell'onda.

La mattina della domenica Fritz Langen uscì vestito da viaggio e Mamsell' Pfefferkorn ricevè prima di ogni altro la notizia inaspettata.

— Vuol partire con me, Mamsell? - egli le disse, incontrandola.

Serena, vestita di bianco e col cuffiotto bianco, gli chiese:

— Dove vai?

— A trovare gli alberi della Selva Nera.

— Come sono gli alberi della Selva Nera?

— Sono molto gentili. Danno ombra d'estate, fuoco d'inverno, si ornano di lumi e doni la sera di Natale. Venga, venga, Mamsell'. Un orsacchiotto la divorerà, e così lei, dopo morta, camminerà su quattro zampe - ma la vista gli si annebbiò, scorgendo in lontananza Ermanno, accompagnato dal