Pagina:Tartufari - Il miracolo, Roma, Romagna, 1909.djvu/214

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— A che cosa non credi? - Ermanno le domandò in tono aspro.

— All'albergo che trema.

— Sì, trema; ci devi credere. Ogni cento anni trema durante la processione in onore di San Pier Parenzo.

Ella rise più allegramente e disse con malizia schernitrice:

— Portava nelle tasche il terremoto San Pier Parenzo?

Minaccioso, il chierico si avanzò di un passo e, alzando il braccio, quasi volesse batterla, esclamò con ira.

— Stupida, sei stupida - e attendeva che Serena si ribellasse, restituendogli l'insulto; Serena invece cominciò a singhiozzare.

— Perchè piangi adesso? - egli le domandò, e sul viso, indurito dall'adolescenza ruvida e angolosa, un velo di gentilezza gli si diffuse fugacemente.

Serena singhiozzava sempre più forte.

— Piango perchè sei diventato brutto e somigli a don Vitale.

Ermanno avrebbe voluto consolare quella che era stata la compagna de' suoi giuochi e rivolgerle teneri detti; ma si ricordò che la donna aveva indotto Adamo alla disubbidienza verso il Signore, ascoltando i consigli insidiosi del serpente; si ricordò che la donna è un essere d'impurità, nido di malizia, ricettacolo di tentazione, e si allontanò da Serena con dispetto.