Pagina:Tartufari - Il miracolo, Roma, Romagna, 1909.djvu/251

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Le camerate si trovavano ancora a passeggio; le scale ed i corridoi giacevano deserti, muti, nel mistero del crepuscolo; il balconcino, in fondo, sembrava affacciarsi sopra i confini dell'universo, la campana del Duomo mandava la eco de' suoi gravi rintocchi, ed Ermanno ritrovava se stesso nei placidi pensieri e la fede limpida.

— È permesso, signor rettore? - egli chiese, spingendo appena il battente di una porticina a destra.

— Avanti, avanti, figliuolo mio - la porta fu spalancata; e monsignore si presentò, aprendo le braccia per un amplesso paterno.