Pagina:Tartufari - Il miracolo, Roma, Romagna, 1909.djvu/293

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Sà, in Germania si pensa alla grandezza della patria! ci vogliono uomini; ma io, sventuratamente, ho quattro donne. Bellissime del resto. La seconda, la mia prediletta, somiglia a lei, e si chiama anche Vanna.

Essa lo guardò stupita.

— Sicuramente, si chiama Vanna; anzi io la chiamo monna Vanna. Ho raccontato tutto a mia moglie, ed è contenta. Una brava donna superiore mia moglie. Tutte in Germania sono brave donne superiori! Ma parli di lei e mi offra la sua manina. Non ci siamo ancora stretta la mano. - e poichè Vanna non si moveva, egli le prese la sinistra, la baciò, se la portò sopra un ginocchio e se la tenne ferma.

— Mi dica di lei!

— Io? Niente - Vanna rispose, ed un rimpianto accasciato le tremò nella voce.

— Non si è innamorata mai più?

Vanna fece atto di ritrarre la mano, ond'egli la baciò di nuovo e la tenne più stretta.

— No, no, mi dica, dolce monna Vanna. Di chi si è innamorata dopo di me?

— Perchè vuole mortificarmi? - ella chiese. - Perchè mi tiene di questi discorsi?

— Prego! Prego! - Fritz Langen le disse umilmente. - Non ho intenzione di offenderla. Ho sempre pensato a lei; non l'ho dimenticata mai; bellissima nel mio pensiero. Dolce sciocchina! Ricorda? - e le baciò con delicatezza l'unghia del dito mignolo.