Pagina:Tartufari - Il miracolo, Roma, Romagna, 1909.djvu/330

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gli balenò all'immaginazione circonfuso di bellezza, scopo unico della vita.

— I suoi consigli non andranno perduti, monsignore. Io le sarò degno discepolo. Domani stesso rientrerò in seminario per ordinarmi suddiacono, e giacchè monsignor vescovo mi onora della sua parzialità, lo pregherò di ordinarmi diacono alle tempora di dicembre.

Monsignore, annientato, lo fissava, e l'intelletto, sapiente per l'esercizio del magistero a scrutar negli spiriti giovanili, gli fece comprendere l'errore della sua condotta generosa: aveva sollevato un lembo del manto sotto cui celava il proprio martirio, acciocchè il discepolo scorgesse il vivo sangue e brividisse, e il discepolo si esaltava invece, inebriandosi. Monsignore disse:

— Una volta ordinato suddiacono incontrereste la scomunica, se voleste ritrarvi.

— So bene, monsignore.

— L'ordinazione dei suddiaconi si farà nel prossimo sabato; avete dunque ancora per voi alcuni giorni di riflessione.

— Non servono.

— Fra il suddiaconato e il diaconato deve intercedere lo spazio di un anno.

— Monsignor vescovo è disposto a valersi delle sue facoltà per ridurmi a due mesi tale periodo di prova.

— E voi siete fermo nel proposito di approfittare della parzialità di monsignor vescovo?

— Sì, monsignore.