Pagina:Tartufari - Il miracolo, Roma, Romagna, 1909.djvu/343

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visioni di sogno gli era apparsa per anni a ogni ora, obbligandolo a lottare con tutte le asperità di una vita austera, sconfiggendolo talora con la sola rimembranza di un profumo o la eco di una parola.

Ed egli, sublime di eroismo, aveva tratto conforto dall'idea di proteggerla, senza profanarla nemmeno coll'ombra di un pensiero peccaminoso, di crescerle fiero e dolce l'unico figliuolo da lui giudicato, sino dall'infanzia, bello di persona, alto d'intelletto, e di affidarla a lui perchè egli le desse gioia con la sua giovinezza attiva e vittoriosa. Invece li vedeva ostili, separati da un malinteso spirituale, irreconciliabile malinteso, che egli aveva preveduto e che inutilmente aveva tentato di scongiurare, perchè ella, inconsapevole, aveva imposto al figlio un sacrificio sterile, e il figlio, consapevole adesso, chiamava vendetta con tutto il corruccio del suo silenzio.

Quantunque monsignore sapesse che ogni atto, per riuscire efficace ed utile, dev'essere suscitato dall'impulso della nostra volontà, e quantunque, nella sua equità perfetta, egli giudicasse disdicevole a sè respingere con soverchia insistenza una recluta già inscritta nell'esercito della chiesa, fu indotto da misericordia a tentare in favor loro una prova suprema.

— Signora Vanna - egli disse - non giudichi a torto il suo figliuolo. Io l'osservo con occhio scrutatore e gli leggo nell'anima., che credo turbata dalle ansietà dell'incertezza.