Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
in lei era stata sempre domanda avida di gioia, e adesso che la speranza di ogni gioia era caduta, la preghiera le scivolava sopra il cuore senza lenirlo, nè placarlo. Pensò a Domitilla Rosa, e pianse. Oh! la fede umile e ardente di quella creatura consunta dalla passione per Gesù! Pensò a Fritz Langen, e pianse. Oh! le forti braccia avvolgenti e i lunghissimi baci! Pensò a Corrado Gigli, e pianse più forte, più amaro! Egli era scomparso lontano, e con l'adorazione fanciullesca di lui era scomparso, battendo l'ala, il suo ultimo sogno d'amore! Pensò a monsignore, e un accasciamento di tutto l'essere la prostrò. Egli sarebbe andato in Brettagna, fra giorni, nè più la voce pastosa, dal puro accento senese, le avrebbe parlato parole di austera soavità! Il vuoto era in lei, mentre per le navate correva frastuono di tripudio.
— Pace in terra agli uomini di buona volontà! - gridava l'organo, con note profonde, e canti freschi di zampogna solcavano il boato e voci di pastori sembravano giubilare sotto le stelle, finchè un grido esultante proruppe, investendo le cappelle, avvolgendo gli altari.
— Alleluia! Alleluia!
Il cuore di Vanna, che non voleva morire, le guizzò in petto timidamente e le susurrò del figliuolo: «Ermanno ti ama e tu lo ami; egli è buono e tu sei buona. Vola a raggiungerlo, appoggiati al suo braccio e camminerete entrambi nel solco lieto suscitato dalla tua bellezza e