Pagina:Tartufari - Il miracolo, Roma, Romagna, 1909.djvu/92

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quella fotografia e, sentendo rumore, si volse per chiederne il prezzo a Bindo Ranieri, supponendo che fosse lui; ma rimase sconcertata nel vedersi davanti un signore forestiero, con la borsa a tracolla, una guida sotto il braccio, e di persona tanto alta e proporzionata da occupare quasi intiero il vano della porta.

Egli chiese, con puro eloquio italiano, ma con accento straniero spiccatissimo:

— È questo il negozio?... frugò nelle tasche del soprabito, ne trasse una lettera aperta e lesse l'indirizzo:

— Il negozio del riveritissimo signor Bindo Ranieri?

Vanna affermò col capo senza rispondere.

Avrebbe voluto andarsene, umiliata, un poco irritata dalle maniere disinvolte dello straniero; ma egli le sbarrava la soglia.

— E dov'è questo signor Bindo?

— Abita lì, di fronte - Vanna rispose, gettando indietro la testa com'ella soleva fare ne' suoi momenti d'impazienza.

— Lei, naturalmente, è sua moglie - lo straniero disse, guardandola con manifesta ammirazione.

Vanna arrossì per lo stupore e lo sdegno.

— Io? No, no, lei sbaglia.

La voce di Bindo Ranieri giunse affannosa dalla finestra:

— Ecco, ecco subito - e infatti egli si precipitò dentro il negozio, sberrettandosi alla signora,