Pagina:Tartufari - Roveto ardente, Roma, Roux, 1905.djvu/154

Da Wikisource.

piccoli laghi aperti fra la neve? Dov'era fuggita la vezzosa giovanetta, di cui la bocca tremava per la giocòndità del riso, mentre la cupa fos setta del mento s'increspava negli orli per trat tenere gli scoppi dell'ilarità contenuta?

Flora vedeva innanzi a sè un essere strano e grottesco, con la parte inferiore del corpo gof famente impigliata nelle pieghe della gonna e la parte superiore ricoperta di un pelo irsuto, che le si gonfiava intorno alle spalle, deturpando ogni linea.

L'onorevole Montefalco apparve. Un cappelletto moscio, che egli aveva adottato per la circostanza, sostituendolo al cilindro, da lui portato abitualmente, dava al suo viso l'espressione fra timida e spa valda, di un bravo ragazzo che si cimenti per la prima volta in vita sua a fare una scappata senza il permesso dei superiori.

— Queste signore mi permettono di tenere il cappello in testa?... Sono un poco raffreddato...

— Diamiue! Faccia conto di trovarsi in casa sua — rispose faceta Adriana; e. accomodando gli il nodo della cravatta, soggiunse: ·-- Guarda dunque, la mia piccola bestiolina. 'Mi è arrivata di laggiù vestita come una selvaggia, e ho dovuto insaccarla in uno de'miei abiti smessi!... Biso gnerà pensare a farle un po' di corredo.

— Certo, certo — rispose l'onorevole in modo evasivo, seccato molto che Adriana gli desse del tu in presenza della figliuola. — D'altronde, la signorina è graziosissima anche cosi! Quanti anni ha questa bella bambina?

— Sedici — si affrettò a rispondere Adriana. — No, mamma — interruppe Flora: - ne ho compiti diciotto.