Pagina:Tartufari - Roveto ardente, Roma, Roux, 1905.djvu/194

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— Non dovevi mai spingere tua figlia a do mandarmi del danaro. E' una cosa incredibile. Ti confesso chiaramente che sono addirittura nau seato.

Ella tentò di negare; ma 1' onorevole 1' inter ruppe, alzando le spalle.

— A chi vorresti dare ad intendere che quella ragazza mi abbia chiesto mille lire di testa sua? Sei stata tu ad imporglielo, ed è ignominioso: ti ripeto che è ignominioso.

Adriana assunse, come faceva sempre, nelle si tuazioni imbarazzanti, i suoi modi alteri di re gina oltraggiata.

— Senti, caro mio — ella disse freddamente, disponendo i mughetti entro un portafiori di cri stallo — io non ho bisogno che tu venga qui a darmi lezione di morale. Qui non sei alla pre senza de' tuoi elettori, e puoi risparmiarti i tuoi luoghi comuni.

L'onorevole scattò. Luoghi comuni finché ti piace; ma tu sei una incosciente. — Va bene disse Adriana con sorrisetto sarcastico — se hai bisogno di fare qui i di scorsi che non fai mai al Parlamento, ti starò a sentire. Non mi diverti, ma ti starò a sentire per compiacenza — e si distese in una poltrona in trecciando le mani dietro la testa.

L'onorevole rimase in piedi davanti a lei. II volto gli si era congestionato, gli occhietti pic coli schizzavano fuoco.

Nel suo temperamento placido scoppiavano ta lora crisi di collera concentrata, che egli mani festava senza gridare, senza scalmanarsi, con pa role sibilanti e taglienti.