Pagina:Tartufari - Roveto ardente, Roma, Roux, 1905.djvu/304

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briglie, aguzzando l'occhio per lui, lasciandolo correre a suo bell'agio, finché le cose procede vano bene, facendogli sentire il morso allorché egli scartava a destra o a sinistra e rimettendolo subito in carreggiata.

Il galoppare sfrenatamente attraverso praterie selvagge, piene di rialzi e fossati, non era cosa che gli convenisse più a trentasei anni, e la pro spettiva di rompersi il collo, per il gusto di sbizzarirsi, non gli aveva sorriso mai. D'altronde la abilità grande di Balbina consisteva appunto nel guidarlo, abbandonandogli le redini sul dorso. Egli credeva di andare a suo talento, e invece non moveva passo senza che la moglie volesse e sapesse. Balbina aveva compiuti miracoli di astuzia in quegli anni e nell'opera sua di con quista aveva proceduto coll'accortezza consumata di un diplomatico e la strategia precisa di un grande capitano.

Sulle prime si era fatta piccina, evitando di occupare alcun posto nella vita di lui. Non lo cercava, non lo sfuggiva; opponeva agli sgarbi una rassegnazione inalterata, accettava i rari mo menti di intimità con riconoscenza timorosa, come di schiava che esulti nelle braccia del suo signore e che tale esultanza non osi manifestare per ec cesso di rispetto. Egli rimaneva assente intiere giornate? Al suo ritorno Balbina lo accoglieva con timido sorriso, sollecita a prestargli i più umili servigi. Si chiudeva egli in casa, torvo, ri preso da qualche impeto di nostalgia verso il passato?

Ella gli si aggirava intorno, silenziosa, leggera, intenta al disbrigo delle sue faccende, ma vigile a prevenire ogni desiderio di lui. E in tutte le