Pagina:Tartufari - Roveto ardente, Roma, Roux, 1905.djvu/60

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biale nero, come per raccogliere le ricchezze di.lui. Egli si strinse nelle spalle con aria di sprezzo affettato, mentre le labbra gli si aprivano a un sorriso irresistibile di compiacenza.

— Appunto perchè sono ricco, posso sposarmi con chi mi piace, — E tua nonna? — Flora domandò, girando verso di lui il viso leggiadro, su cui appariva l'ombra di un'ansia secreta.

Germano tacque un breve istante; poi, acco standosele di più e stuzzicandole il lobo dell'o recchio coll'estremità di una festuca, rispose non curante:

--- I vecchi, si sa, hanno il cervello stretto, e al mondo ci stanno per tormentare noi giovani: ma ho ventiquattro anni, il padrone sono io, e mia nonna dovrà chinare la testa.

E, in verità, la buona signora Rosemberg non aveva fatto che chinare la testa dal giorno in cui Germano, figlio di suo figlio, era rimasto orfano di entrambi i genitori ed era stato posto sotto la sua tutela.

Ella aveva chinato la testa quando il riottoso fanciullo, analfabeta sino a dieci anni, non voleva saperne d'imparare a leggere, preferendo correre per i campi; aveva chinato la testa quando il giovane, a vent'anni e dopo la quinta ginnasiale, non aveva voluto più sentir parlare di scuole e di studi, trascorrendo il tempo o in città cogli amici o a vagare per la campagna con Flock ed il fucile.

— Sì, sì, hai ragione — mormorò Flora, ap poggiandogli il capo sopra una spalla con atto di confidente abbandono. — Tua nonna non saprà dire di no, e noi ci sposeremo.