Pagina:Tasso, Torquato – Rinaldo, 1936 – BEIC 1934643.djvu/15

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CANTO PRIMO

II

8

E ciascun giorno sempre alcun di loro fuor da le mura e da’ ripari usciva, per provar s’al francese il valor moro pari almen ne’ duelli riusciva: ma, quando il sol celava i bei crin d’oro e sotto l’ali il ciel notte copriva, tutti assagliono insieme il nostro campo, per tentar con lor gloria alcuno scampo.

9

Ma sempre il primo onore, il primo vanto in generale e in singoiar battaglia riporta Orlando il giovinetto, e intanto gli antichi eroi d’alte prodezze agguaglia. Guerriero alcun non è feroce tanto, né piastra fatta per incanto o maglia, ch’ai suo valor resista; e Marte istesso avria forse la palma a lui concesso.

10

O quante volte e quante ei fece solo a mille cavalier volger le piante, e quante ancor rendette il terren suolo del mauro sangue caldo e rosseggiante; quante volte colmò d’estremo duolo gli smarriti seguaci d’Agolante, ch’alzar gli vide sanguinosi monti de’ duci lor piú gloriosi e conti!

11

Tosto la vaga fama il suo valore e l’opre sue va divolgando intorno: picciola è prima e poi divieti maggiore, ch’acquista forze ognor di giorno in giorno. Ovunque arriva, sparge alto remore e finge quel d’ogni virtute adorno; col vero il falso maschia e in varie forme si mostra altrui, né mai riposa o dorme.