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68.
Parla con l’anima come non fosse con esso lui ma col suo diletto,
invitandola a tornare al suo corpo, il quale per sé è freddo ed
immobile, acciò che insieme possano ritornare a la sua donna.
— Anima errante, a quel sereno intorno
Tu lieta spazii e ’n que’ soavi giri:
Io non so come viva e come spiri
4Aspettando dolente il tuo ritorno.
Fra tanto senza sole e negro il giorno,
Senza stelle la notte avvien ch’io miri;
E son piú de l’arene i miei desiri
8E solo ho doglia dentro e doglia intorno.
Alma, deh, riedi, e col tuo dolce lume
Riscalda questo freddo e grave incarco. —
11Torniamo, e so ch’aspetta Amore al varco. —
Dolce sarà morir di strale e d’arco,
Dolce stillare il gelo in caldo fiume,
14Dolce a quel foco incenerir le piume! —