Pagina:Tasso - Rime d'amore.djvu/181

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     Ch’al ben rivolge gli uni e gli altri affetti,
     Accusa quel ch’a i suoi dolci diletti
     L’anima invoglia, vago e lusinghiero: —
     Donna, del giusto impero
     10C’hai tu dal ciel, che ti creò sembiante
     A la virtú che regge
     I vaghi errori suoi con certa legge,
     Non fui contrario ancora o ribellante,
     Né mai trascorrer parmi
     15Sí che non possa a tuo voler frenarmi.
Ma ben presi per te l’armi sovente
     Contra il desio, quando da te si scioglie
     Ed a’ richiami tuoi l’orecchie ha sorde,
     E, qual di varie teste empio serpente,
     20Sé medesmo divide in molte voglie
     Rapide tutte e cupide ed ingorde,