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Non è ragion che le faville asconda
8Senza parlar, né tu ’l consenti, Amore.
Che s’altri, tua mercé, s’affina e terge,
Vuoi ch’il mondo ’l conosca ed indi impare
11Quanto in virtú di que’ begli occhi or puoi;
E s’alcun pur il cela, insieme i tuoi
Piú degni fatti in cieco oblio sommerge
14E de l’alte tue glorie invido appare.