Pagina:Tasso - Rime d'amore.djvu/230

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139.


Fa comparazione de la signora Laura a l’aura.


Messaggera de l’alba
     È quest’aura terrena
     E torbida talor, talor serena:
     Laura mia par celeste,
     5Cosí bella io la veggio
     Dopo l’aurora in fresco e verde seggio:
     Di fior l’una riveste
     Il dilettoso aprile,
     L’altra fiorir fa l’amoroso stile.


140.


Continua l’istesso paragone.


Tu furi i dolci odori
     A’ ligustri ed a’ gigli,
     O mobil aura, ed a’ bei fior vermigli;
     Ma li comparte l’auro
     5Di Laura mia gradita;
     Tu segui il sol, da Febo ella è seguita.
     Ah! non la volga in lauro
     Del ciel pietate o sdegno,
     Che di sí bella pianta è ’l bosco indegno.