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11.
Al signor Fulvio Viani.
Fulvio, qui posa il mio bel sole, allora
Che l’altro fa ne l’Ocean soggiorno;
Qui poscia appar quand’apre Febo il giorno,
4Febo, che n’è di lei nunzio ed aurora;
E quinci prima uscire il vid’io fôra
Di vermiglio splendor le membra adorno;
E se quei per ministre ha l’ore intorno,
8Questi Amore e le Grazie ha seco ognora.
Or com’è che qui presso a chi vi guarda
S’offran di fior sí vaghe forme e nove
11Né sian arsi da lui qual solfo od esca?
Lasso, egli dolce i fior nutre e rinfresca
Con la virtú che da’ begli occhi piove,
14E solo avvien che i cor distrugga ed arda!