Fanno i lor dolci nidi in mezzo al tronco,
O pur com’api in quel vivace lauro;
E tanti son quante le stelle in cielo, 18E ciascun passerebbe un cor di pietra.
Tante faville ancor di viva pietra
Non uscîr mai quante da’ vaghi rami,
E tutte somigliàr lumi del cielo.
E se ’l percote Amor con gli aurei strali,
Vedreste fiammeggiar d’ardente lauro, 24Via piú che selce ripercossa, il tronco.
Ne l’arabico mar s’asconde un tronco
Verde ne l’acque e fuor si svolge in pietra;
E serba i suoi colori il verde lauro
Che piú s’inaspra ove le frondi e i rami,
Men duri assai de’ miei pungenti strali, 30Alzandosi da l’acque ei mostra al cielo.
Tal sovra queste rive e ’n questo cielo
Questo maraviglioso e novo tronco
Che non cura d’Amor l’arco e gli strali
In mezzo al mar del pianto è fredda pietra;
E ’ndura al lacrimar le foglie e i rami 36Ove non toccan l’onde il verde lauro.
Quanti la pianta ha rami Amore ha strali
E raggi il sole, e del mio lauro il tronco
Risplende piú ch’al ciel lucente pietra.