Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
— 353 — |
279.
Al discioglier d’un groppo
Mille al cor me ne strinse
Quella candida man che pria l’avvinse:
Ma l’uno era scoperto;
5Son gli altri occulti nodi
E d’occulta dolcezza occulti modi:
E nel mio core aperto
La donna che me ’l cinge ed incatena
De’ lacci ch’ella fa s’avvede a pena.
280.
Ira mia fortunata,
Ch’una candida mano
Stringendomi pian piano
E menandomi preso in altro loco
5Fece parer di molle cera al foco
O di tenera neve al sole ardente:
Qual fiume o qual torrente
D’infinita dolcezza
Alma a languire avvezza
10D’ogni intorno irrigò sí dolcemente?
Rime di T. Tasso, II. | 23 |