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279.


Al discioglier d’un groppo
     Mille al cor me ne strinse
     Quella candida man che pria l’avvinse:
     Ma l’uno era scoperto;
     5Son gli altri occulti nodi
     E d’occulta dolcezza occulti modi:
     E nel mio core aperto
     La donna che me ’l cinge ed incatena
     De’ lacci ch’ella fa s’avvede a pena.


280.


Ira mia fortunata,
     Ch’una candida mano
     Stringendomi pian piano
     E menandomi preso in altro loco
     5Fece parer di molle cera al foco
     O di tenera neve al sole ardente:
     Qual fiume o qual torrente
     D’infinita dolcezza
     Alma a languire avvezza
     10D’ogni intorno irrigò sí dolcemente?

Rime di T. Tasso, II. 23