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39.
Loda l’erba mandatagli in dono e coltivata da la sua donna, facendone
comparazione con quella per la quale Glauco si trasmutò.
Erba felice, che già in sorte avesti
Di vento in vece e di temprato sole
Il raggio de’ begli occhi accorti onesti
4E l’aura di dolcissime parole,
E sotto amico ciel lieta crescesti,
E qualor piú la terra arsa si duole
Pronta a scemar il fero ardor vedesti
8La bella man che l’alme accender sòle;