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Pagina:Tasso - Rime d'amore.djvu/93

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Ché, del suon vago e de la vista, il corso
     Fermerà Febo ed allungando il giorno
     11Mi fia scemo il dolore e spazio aggiunto.
Ma chi m’affida, oimé, ch’al fin, compunto
     A l’alto paragon d’invidia e scorno
     14Ei non rallenti a’ suoi destrieri il morso?


58.


Togliendo commiato da la sua donna, sentiva dolore simile a quello che

si sente ne la morte, ma fu racconsolato da le sue parole.


Sentiva io già correr di morte il gelo
     Di vena in vena ed arrivarmi al core,
     E folta pioggia di perpetuo umore
     4M’involgea gli occhi in tenebroso velo,