Pagina:Tassoni, Alessandro – La secchia rapita, 1930 – BEIC 1935398.djvu/218

Da Wikisource.
212 la secchia rapita


3
     Fece il legato subito partita
con bella corte e numerosa intorno.
Ma la tregua fra tanto era finita,
e a l’armi si tornò senza soggiorno.
Facevano i guerrier su ’l ponte uscita
per guadagnarlo: e quivi notte e giorno
si combattea con sí ostinato ardire,
che ’l fior de’ cavalier v’ebbe a morire.
4
     Fra gli altri giorni, quel di san Matteo,
de l’uno e l’altro esercito avvocato,
sí fieramente vi si combatteo
che tutto il fiume in sangue era cangiato.
Prove eccelse Perinto e Periteo
feron col brando: ma da l’altro lato
minori non le fe’ Renoppia bella,
d’alto pugnando a colpi di quadrella.
5
     Su la torre vicina armata ascese,
che fu di Sant’Ambrogio il campanile;
e per compagne sue seco si prese
Celinda e Semidea, coppia gentile.
Quivi l’arco fatal l’altera tese;
e sdegnando ferir bersaglio vile,
furon da lei le piú degne alme sciolte,
e votò la farétra cinque volte.
6
     Paride Grassi e ’l cavalier Bianchini
su ’l ponte uccise e Alfeo degli Erculani;
su la riva l’alfier de’ Lambertini,
Pompeo Marsigli e Cosimo Isolani;
Lapo Bianchetti e Romuio Angelini,
Gabrio Caprari e Barnaba Lignani
giú nel fondo trafisse, e due cognati,
Fulgerio Cospi e Lambertuccio Grati.