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Pagina:Tassoni, Alessandro – La secchia rapita, 1930 – BEIC 1935398.djvu/232

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226 la secchia rapita


<poem>

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    Però doman su questo ponte stesso

tutti vi sfido a singolar battaglia con lancia e spada, acciò che meglio espresso si vegga chi di noi piú in armi vaglia. — Qui tacque il Zabarella, e seguí appresso il grido universal de la canaglia: e fu accettata la disfida altiera dai cavalier de la contraria schiera. 60

    Era ne la stagion ch’i sensi invita

a ristorarsi omai la notte bruna, e con luce scemata e scolorita s’era congiunta al sol l’umida luna: la gente di Bologna, insuperbita dal passato favor de la fortuna, dormía secura in aspettando l’ora ch’esca Ramiro a la battaglia fuora. 61

    Quand’ecco «a l’arma a l’arma», e d’oriente

volando il grido a mezzogiorno arriva; «a l’arma a l’arma», s’ode a l’occidente, rimbomba l’aria e fa tremar la riva. La sonnacchiosa e spaventata gente sorgea confusa; e quinci e quindi giva ravvolgendo e intricando ordini e schiere, e cercando a lo scuro armi e bandiere. 62

    Avean taciuto i modanesi un pezzo

per cogliere il nemico a l’improviso, e da piú parti riserrarlo in mezzo per farlo rimaner vie piú conquiso; parendo lor che la vittoria avezzo l’avesse a trascurar quasi ogn’aviso. Presero il tempo e ’l ritrovâr distratto e da simil pensier lontano affatto.