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228 la secchia rapita

67
     A prima giunta in cento parti e cento
acceso fu ne’ palancati il foco:
crebbe la fiamma e la diffuse il vento,
e l’inimico a quel terror diè loco.
Urtano i Gemignani, e al violento
impeto loro ogni riparo è poco.
Da l’altra parte i padovani anch’essi
hanno giá i primi in su l’entrata oppressi.
68
     Varisone, fratel di Nantichiero,
che Barisone poi fu nominato,
uccise Urban Guidotti e Berlinghiero
dal Gesso e ’l Manganon da Galerato.
Seco avea Franco e ’l valoroso Alviero
e don Stefano Rossi, a cui fu dato
il cognome a l’uscir di quel periglio,
perché tutto di sangue era vermiglio.
69
     Al pretor di Bologna intorno stanno
tutti i primi guerrier del campo armati.
Egli che vede la ruina e ’l danno
e non può riparar da tanti lati,
esce da tramontana; e se ne vanno
di Castelfranco ai muri abbandonati,
e si riparan quivi: e quivi accolte
sono le genti rotte in fuga volte.
70
     Il popolo di Fano e di Cesena
restò col fior de’ milanesi estinto;
de’ ravennati e forlivesi a pena
fu ricondotto a Castelfranco il quinto:
preso il carroccio, ogni campagna piena
di morti, ogni sentier di sangue tinto;
gli alloggiamenti e la nemica preda
restaro al fuoco e a le rapine in preda.