Pagina:Tassoni, Alessandro – La secchia rapita, 1930 – BEIC 1935398.djvu/252

Da Wikisource.
246 la secchia rapita


S. 32, vv. 1-8: È ritratto cavato dal naturale e fu vero che ritornando portò guanti agli amici.

S. 36, v. 1: È descrizione della salmeria che portarono quei toscani, che l’anno 1613 passarono in aiuto de’ mantuani contra i savoiardi, che si servirono d’asini per bagagli.

S. 40, v. 4: Il dice per gli Sforzeschi e per quelli da Barbiano, che furono eroi.

S. 41, v. 4: Guido da Polenta fu padre della Francesca da Rimini, di cui si favella ne’ seguenti versi.

S. 43, v. 3: Paulo: fu questi fratello di Lanciotto, da cui fu ucciso perché il trovò con la moglie Francesca. Vedi Dante.

S. 48, v. 3: Accenna quello che si dice de’ faentini, che l’imperator Carlo quinto, essendo stato molto onorato da quei cittadini, nel giugnere alla piazza creasse cavalieri tutti quelli che vi si trovarono; onde perciò i faentini quasi tutti si chiamino cavalieri.

S. 49, v. 2: Mainardo da Susinana fu veramente tiranno di Cesena, come anco Pietro Pagano d’Imola e gli Ordelafi di Forlí e Forlimpopoli. Leggi il Villani, che ne favella.

S. 33, v. 2: I primi ch’usassero il carroccio furono i milanesi. Era un gran carro tirato da molte paia di buoi, dove si mettevano tutte l’insegne quando si combatteva, e dove si ricoveravano i feriti sotto la guardia d’una grossa banda di soldati, i piú valorosi del campo.

S. 33, v. 8: Antonio Lambertazzi e Lodovico di Geremia furono i due capi principali del popolo di Bologna nella giornata d’Enzio.

S. 53, v. 1: Quest’era veramente il podestá di Bologna in quel tempo. La «gorgiera» in questo loco è detta per gozzo; e dicesi che nel bresciano quando le genti s’ammogliano, non le vogliono se non hanno il gozzo, perché dicono che le sgozzate non hanno tutti i loro membri.

S. 33, v. 8: I Bresciani sono contati anch’essi fra le cittá collegate con Bologna. Le parole delle croniche di Modana sono le seguenti:

De anno 1247 die 4 octobris Bononienses cum suo carroccio et cum atnicis suis Faventinis, Imolensibus, Forliviensibus, Ariminensibus, Pisauriensibus, Fanensibus, Mediolanensibus, Brixianis, Forlimpopolensibus, Cesenatibus, Ravennatibus, Ferrariensibus, Florentinisque fuerunt in obsidionem Bazani et ceperunt castrum Vignolæ et cum eis fuit Comes Albertus de Mangona, etc.