Pagina:Tassoni, Alessandro – La secchia rapita, 1930 – BEIC 1935398.djvu/301

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rime 295


     Cosi vegga adorato il secol nostro
in Vaticano il mio signor gentile
porger materia a non mentito inchiostro.

X

Fiore donato.

     Ligurina ad Aminta
donava un giorno un fiore
che a lei donato avea giá prima il core;
ond’ei per allegrezza
tutt’ebbro di dolcezza,
— Lasso, fra sé dicea,
che faria il frutto poi, se il fior mi bea?

XI

Alla signora Crivelli.

     Amor volea ferire
questa crudel che gli conturba il regno;
ma perché il troppo sdegno
il fé’ scoccare invan senza colpire,
per veder si rivolse a questo core
se da l’arco o da lui venia l’errore;
e come immobil segno
tanto il ferí d’assicurarsi vago,
che il miser d’un crivel prese l’imago.

XII

Nobile amore.

     Ben d’Icaro l’ardir soverchio fue,
ma glorioso tanto
che vive ancor di sua caduta il vanto;
però se l'orme sue
presumo di seguire