Pagina:Tassoni, Alessandro – La secchia rapita, 1930 – BEIC 1935398.djvu/55

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canto terzo 49


31
     Eran guidati dal dottor Masello,
ch’avea lasciato i libri a la ventura,
e s’era armato che parea un Marcello,
con la giubba a l’antica e l’armatura:
portava per impresa un ravanello
con la sementa d’ôr grande e matura:
e dietro a lui venian quei di Rubiera
e di Marzaglia, armati in una schiera.
32
     Bertoldo Grillenzon li conducea,
gran giucator di spada e lottatore:
ne la bandiera un materasso avea,
che sdrucito spargea la lana fuore.
Questa schiera de l’altra esser potea,
se non uguale, almen poco maggiore;
giugneano a punto al numero di mille
gli armati abitator di quattro ville.
33
     Galvan Castaldi e Franceschin Murano
l’insegne di Portile e del Montale
e le di Cadiana e di Mugnano
uniro a l’osteria de le due scale.
Trecento con le ronche avea Galvano;
l’altro di picche avea numero eguale:
l’impresa di Galvano è una stadera;
Francescano ha una gazza bianca e nera.
34
     Ecco Alberto Boschetti in sella armato,
conte di San Cesario e di Bazzano;
ch’avendo poco pria quindi cacciato
il presidio nemico e ’l capitano,
s’era fatto signor di quello stato
col valor de la fronte e de la mano:
ed or, di questi e d’altri suoi vassalli,
per forza armati avea cento cavalli.