Vai al contenuto
Pagina:Teatro in versi (Giacosa) I.djvu/46
- Freccia non esce invano mai dalla mia faretra,
- E nella più minuta delle mire pènetra.
- S’io gli imposi il cappello, il falco mai non erra,
- E torna colla preda vittorioso a terra.
- Nè dell’arti gentili la scienza obliai
- E so dal mio liuto trarre sirvente e lai;
- Di sonanti ballate so far velo al pensiero,
- So raccontar d’amore al par d’ogni troviero;
- Spezzai più d’una lancia correndo la gualdana,
- Più d’uno sguardo ottenni di bella castellana.
- Renato
- Per Dio, soverchio ardire sopportar non mi giova.
- Bada non mi sovvenga di metterti alla prova,
- Chè se falli!...
- Fernando
- Signore, fate a vostro talento,
- Accetterò con gioia qualunque esperimento:
- Ma lasciate ch’io noveri tutte le mie virtù,
- E poi venga la prova, non vi chieggo di più.
- Per studiare a tentarli ed a schermir gli attacchi,
- Appresi le difficili movenze degli scacchi,
- E nessuno mi supera...
- Renato
- Dacchè ne porgi il destro,
- Noi ti vedremo all’opera, o d’ogni arte maestro.
-