Pagina:Teatro in versi (Giacosa) I.djvu/46

Da Wikisource.
38 una partita a scacchi
Freccia non esce invano mai dalla mia faretra,
E nella più minuta delle mire pènetra.
S’io gli imposi il cappello, il falco mai non erra,
E torna colla preda vittorioso a terra.
Nè dell’arti gentili la scienza obliai
E so dal mio liuto trarre sirvente e lai;
Di sonanti ballate so far velo al pensiero,
So raccontar d’amore al par d’ogni troviero;
Spezzai più d’una lancia correndo la gualdana,
Più d’uno sguardo ottenni di bella castellana.
Renato
Per Dio, soverchio ardire sopportar non mi giova.
Bada non mi sovvenga di metterti alla prova,
Chè se falli!...
Fernando
Signore, fate a vostro talento,
Accetterò con gioia qualunque esperimento:
Ma lasciate ch’io noveri tutte le mie virtù,
E poi venga la prova, non vi chieggo di più.
Per studiare a tentarli ed a schermir gli attacchi,
Appresi le difficili movenze degli scacchi,
E nessuno mi supera...
Renato
Dacchè ne porgi il destro,
Noi ti vedremo all’opera, o d’ogni arte maestro.