Stefano.
Dammi la mano: mi dispiace di averti pic-
chiato. Ma finchè vivi, trattieni la lingua.
Calibano.
Fra mezz’ora
si sarà addormentato: hai deciso
di ucciderlo?
Stefano.
In parola mia d’onore.
Ariele.
Lo dirò al mio padrone!
Calibano.
Tu mi rendi felice, io sono pieno
di gioia: ci vogliamo divertire.
Volete un po’ riprendere quel canto
che poco fa mi insegnavate?
Stefano.
Voglio accordarti tutto quel che mi chiedi,
mostro: tutto quanto, tutto. Vieni qua, Trin-
culo, cantiamo.
Canzoniamoli e snidiamoli,
sì, snidiamoli e canzoniamoli:
il pensiero è libero....