Vai al contenuto

Pagina:Tempesta.djvu/172

Da Wikisource.

156 la tempesta


Calibano.


O Setebos!
Questi son bravi spiriti davvero
e come è bello il mio padrone! Io temo
ch'egli non mi castighi!

Sebastiano.


Ah, ah, che cose
sono mai queste, o mio messer Antonio,
e si potean comprare?

Antonio.


Certamente:
uno è un semplice pesce e senza dubbio
commerciabile.

Prospero.


I lor cenci guardate,
o miei signori, e poi dite se sono
onesti! Quel deforme farabutto
è figlio di una strega che fu tanto
forte, da controllar la luna e il flusso
ed il riflusso regolare e senza
il suo poter la sfera comandarne.
Tutti e tre mi hanno derubato e questo
mezzo demonio ‒ perché è pur bastardo ‒