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Atto secondo, Scena seconda 79

                        Stefano.
Quattro zampe e due voci: un mostro stra‐
ordinario! La voce davanti è per dir bene del
suo amico, senza dubbio, e quella di dietro per
maledire e dire delle oscenità. Fosse pur ne‐
cessario tutto il vino della mia bottiglia, lo gua‐
rirò. Vieni qua.
Gli dà di nuovo da bere.
Amen. Voglio versarne un poco anche nell’al‐
tra bocca.

                        Trinculo.
Stefano!

                        Stefano.
L’altra tua bocca mi chiama per nome? Aiuto!
Aiuto! Questo è un diavolo e non un mostro.

                        Trinculo.
Stefano! Se tu sei Stefano toccami e parlami
perchè io sono Trinculo: non aver paura, sono
il tuo buon amico Trinculo.

                        Stefano.
E se tu sei Trinculo, vieni fuori. Ti tirerò
per le gambe più corte: perchè se fra tante
gambe ci sono le gambe di Trinculo, quelle
sono le più corte.