Pagina:Teofrasto - I Caratteri.djvu/134

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teofrasto

potenze ci tocca di subire in tribunale per parte di gente prezzolata; e Come son curioso di saper che vogliano costoro che ambiscono al potere; e Com’è ingrato l’ufficio di chi dà e dispensa!1 E lui come si vergogna se nell’assemblea gli si mette a sedere accanto un poveraccio tutto sporco! E dice: Quando finiremo di rovinarci con le tasse e le contribuzioni per la flotta?; e Come è odiosa la genia dei demagoghi; affermando che la prima causa dei mali di Atene è stato Teseo, giacché fu lui che fatta una sola città delle dodici borgate, e rallentatosi perciò il potere monarchico, ne scontò giusta ricompensa, e lui per primo fu da essi rovinato2. E altre cose del genere egli dice ai forastieri e a quei cittadini che hanno i suoi medesimi costumi e preferenze.

Il verbo [testo greco]: è vocabolo solitamente usato per designar che l’oratore sale in tribuna a parlare.

[testo greco], «noi, da soli». L’oligarchico rifiuta di collaborare coi democratici.

Il valore del corrispondente pronome greco è dispregiativo.

Non trovo altro modo di tradurre il [testo greco] greco, che è lezione assai bene congetturata dall’Herwerden.

  1. Più volte ho tradotto l’[testo greco] greco come se avesse valore esclamativo; e però non ho reputato ch’essa fosse particella dichiarativa. Leggo [testo greco], come nei codici, senza le integrazioni che di solito l’accompagnano in tutte le edizioni. Per me [testo greco] ha valore passivo.
  2. Anche qui leggo diversamente, espungendo le integrazioni: lo stile di Teofrasto giustifica gli anacoluti. Nota poi che Suida cita un passo di Teofrasto dal quale si raccoglie che Teseo fu il primo a patir la pena dell’ostracismo.

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